Sergio wave murano glass
Due chiacchiere con Sergio Polido, responsabile logistica e controllo qualità

Qual è stato il tuo primo incontro col vetro?

Prima di arrivare a Murano ho lavorato 27 anni in terraferma (nota: in veneziano indica chi viene dalle zone contigue Venezia). Lavoro dal 1984 nel settore dell’illuminazione, da quando ho concluso la scuola dell’obbligo: il mio desiderio è sempre stato quello di lavorare nel settore dell’illuminazione e del vetro, una cosa che sentivo dentro e che sto portando ancora avanti.

Sono entusiasta di questo lavoro, della manualità, del controllo qualità, dell’imballaggio e anche quello che ti può offrire: per me non si tratta solo di vedere un pezzo unico e inscatolarlo ma della possibilità di crescere. All’inizio sai fare solo determinate cose, poi nel tempo se trovi le persone giuste che ti danno fiducia e spazio riesci a realizzare il desiderio di evolverti.

Per me entusiasmo è quello che ti fa crescere e portare avanti un lavoro facendolo diventare una professione.

Hai iniziato imballando e sei passato al controllo qualità?

Ho cominciato il mio percorso in una piccola ditta di illuminazione e li sono rimasto fino al servizio di leva obbligatorio, però essendo un ambiente piccolo il titolare non voleva investire, io invece volevo provare qualcosa di nuovo perché ero immerso nel lavoro e ho sempre avuto il desiderio di sviluppare nuovi sistemi e nuovi metodi. Ad esempio loro lavorano ancora con la “paia”…

Cos’è la “paia”?

La “paia” è la lana di legno. Quando ho iniziato io imballavamo il vetro nella “paia” di legno che arrivava in rotoli e veniva sfioccata. Poi sono nate le prime macchine per imballare sottovuoto solo che per poter sviluppare questo nuovo tipo di imballaggio bisognava investire tempo e soldi. Io volevo trovare soluzioni più innovative perché il problema della “paia” è l’umidità e la sporcizia che lascia. Essendo fatta di una lana di legno che quando viene lavorata è molto umida le montature di metallo tendono ad arrugginire.

In seguito ho trovato lavoro alla Murrina che all’epoca aveva aperto uno stabilimento a Marcon: i primi sei mesi sono stato affiancato da un altro imballatore, poi lui è andato via e ho avuto modo di sviluppare il mio metodo di lavoro e di occuparmi anche dell’illuminazione perché collaboravo con l’ufficio tecnico per lo sviluppo dei lampadari, si partiva da un modello standard e poi si sviluppava il custom, il fuori catalogo. Il mio ruolo era anche quello di fare l’intermediario tra l’ufficio tecnico e il maestro vetraio per la realizzazione dei pezzi su misura.

Alla Murrina si investiva sul benessere del personale e il dialogo con tutti era aperto. Io sono dell’idea che che se formi un gruppo coeso – se la titolarità non crede che tutto ciò sia una perdita di tempo – si inneschi un meccanismo che porta innovazione, sviluppo e crescita aziendale e personale. Io mi sento fortunato perché qui alla Wave ho continuità con il lavoro precedente.

Come sei arrivato qui?

Prima di arrivare a Wave Murano Glass ho lavorato per un periodo in un piccolo supermercato ma non ero soddisfatto. Avendo sempre lavorato nella logistica in aziende strutturate avevo la vocazione di portare innovazione e ottimizzare certe procedure ma lì non ho avuto questa possibilità.

Lavoro a Murano dal 2012, quando lo stabilimento della Murrina ha chiuso a Marcon. Si è passati da 60 dipendenti a 15 e poi nel 2018 alla chiusura, quando sono stato assunto nel piccolo supermercato ma nel frattempo continuavo a cercare lavoro a Murano.  Avevo sentito parlare della Wave Murano Glass e poi è capitata l’occasione di conosce la ditta; in seguito Roberto (Roberto Beltrami, il titolare) mi ha chiamato ed eccomi ancora qui. Sono arrivato alla giovane Wave con 25 anni alle spalle di esperienza in fornace, però devo dire che anche io ho imparato cose nuove come ad utilizzare un gestionale.

Quali sono le tue mansioni alla Wave?

Logistica, controllo qualità, mi interfaccio con la produzione per il calendario degli ordini in base alle priorità e alle disponibilità logistiche. Nel ramo dell’illuminazione anche qui mi occupo a del controllo degli standard, delle norme e certificazioni e collaboro allo sviluppo del custom dei lampadari a catalogo.

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